Le prime avvisaglie di un dissesto nella pavimentazione della Sala della Niobe risalgono all’anno 2011 quando vennero notati alcuni avvallamenti e cedimenti localizzati principalmente in corrispondenza dei basamenti delle statue. Vennero eseguite indagini non distruttive, estese a tutta la sala: i risultati confermarono il buono stato di conservazione delle volte principali, portanti, mentre le voltine secondarie manifestarono un diffuso stato di sofferenza, possibile causa, insieme alla presenza di un riempimento in materiali di risulta incoerente ed eterogeneo, dei fenomeni di cedimento differenziale in atto. Sulla base del quadro conoscitivo risultante dalle indagini preliminari, è stato realizzato il progetto definitivo ma la definizione esecutiva dello stesso, affidata all’impresa appaltatrice ed alla consulenza del Prof. Ing.Sergio Lagomarsino, è stata effettuata a «cantiere aperto». A seguito della rimozione della pavimentazione e del materiale di riempimento, il sistema di sostegno, pur presentando in linea generale l’organizzazione ipotizzata sulla base delle indagini preliminari, ha messo alla luce una grande varietà di tipologie costruttive e tracce di interventi relativamente recenti che hanno reso necessario lo studio e la successiva realizzazione di soluzioni «ad hoc». L’intervento di consolidamento del sistema voltato è stato affiancato da un intervento finalizzato al miglioramento del collegamento tra le pareti longitudinali della sala: a tale scopo sono state inserite cinque catene trasversali, sottopavimento, dotate di manicotto tenditore centrale, ancorate alla muratura per mezzo di bulbi realizzati con ancoraggi ad iniezione controllata con calza, vista l’impossibilità di inserire elementi di contrasto esterni.